Il percorso innovativo punta a fornire ai migranti e richiedenti asilo una formazione linguistica segmentata, presupposto fondamentale per favorirne la migliore integrazione nel contesto sociale ed economico locale
È stato presentato oggi, a Palazzo Soragna, il progetto ''Rete Integrazione Lavoro Parma'', un percorso ideato e progettato dall’Unione Parmense degli Industriali e finanziato per il primo anno da Cisita Parma, che si propone di fornire ai migranti e in particolare ai richiedenti asilo assegnati al territorio di Parma una formazione linguistica segmentata, presupposto fondamentale per la migliore integrazione nel contesto sociale ed economico locale.
L’idea nasce mesi fa da una duplice constatazione.
Da un lato è in forte crescita il numero dei migranti e richiedenti asilo che giungono in Italia e vengono collocati nel territorio parmense e per i quali di fatto, per diversi motivi, stentano a concretizzarsi le condizioni per una reale inclusione sociale né tantomeno per il raggiungimento dell’indipendenza economica attraverso l’assunzione nelle aziende del territorio.
Dall’altro lato molte imprese, dalla logistica al settore edile, dall’impiantistica all’alimentare, avrebbero le potenzialità per procedere a nuove assunzioni ma incontrano difficoltà nel reperimento di alcuni profili professionali sul mercato del lavoro, frenando di fatto il proprio sviluppo e quello del tessuto industriale parmense.
Attraverso un confronto, durato oltre sei mesi, tra l’Unione Parmense degli Industriali e i soggetti già operativi nell’ambito dell’accoglienza, sono state rilevate alcune criticità che ostacolano il corretto inserimento nella società e l’acquisizione di una condizione lavorativa e di indipendenza economica da parte dei migranti e richiedenti asilo; tra queste figurano prioritariamente le difficoltà linguistiche, la scarsa conoscenza e relazione con il tessuto industriale e l’assenza di una certificazione delle competenze.
Da qui l’idea di sviluppare una nuova rete di intervento con l’apporto di soggetti privati e pubblici per svolgere attività di formazione linguistica, segmentata secondo il livello di conoscenza del discente per ottimizzarne l’apprendimento, fino al riconoscimento delle competenze acquisite, attività di orientamento e di avvicinamento al mondo del lavoro.
Il progetto, che viene oggi sottoscritto, vede il coinvolgimento diretto di diversi soggetti che si impegnano a realizzare azioni sinergiche secondo specifiche competenze.
Oltre all’Unione Parmense degli Industriali che ha promosso l’iniziativa e individuato parte degli spazi per l’attività formativa, e al suo Ente di Formazione Cisita Parma che finanzia i costi di formazione linguistica del primo anno, sono coinvolti diversi soggetti già operativi a livello locale: i CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) e in particolare Cooperativa Biricca (capofila), Ciac di Parma, Cooperativa Sociale Betania, Associazione San Cristoforo e Cooperativa Leone Rosso che accolgono i migranti richiedenti asilo; il CPIA Centro provinciale per l’istruzione degli adulti di Parma, istituzione autonoma del Ministero dell’Istruzione, che si occupa della fase di testing iniziale per individuare il livello di conoscenza e successivamente dell’attività di monitoraggio del progetto, oltre che della fase di validazione finale; il CSE Centro Servizi Edili di Parma, che già realizza attività di formazione dedicata al settore delle costruzioni, e l’Associazione NEXT che sta sviluppando progetti di integrazione lavorativa, che collaboreranno alla realizzazione di iniziative di avvicinamento al mondo del lavoro.
La scuola di italiano del progetto Rete Integrazione Lavoro Parma (RILP) prenderà avvio il 26 settembre e andrà a svilupparsi su quattro livelli di didattica (analfabeti, PRE A1, A1, A2) per un massimo di sette classi da 15/20 discenti ciascuna; le lezioni si terranno presso le aule di Cisita Parma, di Cooperativa Biricca e di Associazione San Cristoforo dal lunedì al venerdì in orario preserale.
Alla formazione linguistica verrà affiancata un’attività di orientamento e formazione tesa a fornire ai partecipanti la conoscenza del contesto sociale, economico e lavorativo del territorio parmense.
LE DICHIARAZIONI DEI PROMOTORI
Gabriele Buia, Presidente dell’Unione Parmense degli Industriali: ''Il progetto, già condiviso con le istituzioni locali, vuole creare le condizioni per trasformare il fenomeno migratorio da problema a punto di forza del territorio e del suo tessuto lavorativo, agevolando attraverso la formazione linguistica il corretto inserimento dei migranti nella comunità in cui vivono e il loro accesso al mercato del lavoro in modo stabile e qualificato. E’ una sperimentazione in cui crediamo molto, soprattutto poiché aiuta chi vuole migliorare le proprie condizioni di vita a farlo nella piena legalità, realizzando una reale crescita personale e professionale e favorendo nel contempo lo sviluppo delle aziende del territorio''.
Alberto Sacchini, Direttore di Cisita Parma: ''Crediamo fermamente nel valore della formazione, sia quale strumento per acquisire competenze utili nell’ambito delle realtà produttive, sia quale veicolo di sviluppo personale in grado di favorire la diffusione di quei valori e di quella cultura condivisa che rappresentano elementi distintivi del nostro territorio. Sosteniamo quindi convintamente questa iniziativa per offrire il nostro contributo tangibile nella prospettiva di un processo di integrazione efficace e virtuoso''.
Domenico Altieri, Amministratore Delegato di Cooperativa Sociale Onlus Biricca (in qualità di capofila CAS): ''RIL è un progetto straordinariamente innovativo già per il metodo: è un fatto inedito che le istituzioni pubbliche, intermedie e private si mettano insieme nel settore dell’accoglienza. Di questo dobbiamo ringraziare UPI e Cisita Parma. Siamo convinti che questo progetto darà un eccezionale contributo al rafforzamento del capitale sociale di Parma: attiva il desiderio latente (e un po’ stigmatizzato) di solidarietà nei confronti di chi scappa dalla miseria e, al contempo, crea, tra i migranti, persone in grado di integrarsi e dare il proprio contributo alla comunità''.
Antonia Lusardi, Dirigente Scolastico del Centro provinciale per l'istruzione degli Adulti di Parma: ''L’iniziativa progettuale rientra tra le finalità che il Cpia pone al centro della propria attività istituzionale in rete con il territorio, raccogliendone le esigenze allo scopo di sviluppare una continua collaborazione. Realizzando una specifica offerta formativa, la scuola per gli adulti interviene in ambiti particolarmente delicati quali l’immigrazione, l’integrazione, la dispersione scolastica e il disagio; opera infatti garantendo primariamente corsi di lingua italiana (L2) e percorsi per l’assolvimento dell’obbligo scolastico con l’obiettivo fondamentale di promuovere una cultura dell’integrazione''.
Anna Baiguera, Direttrice di Associazione Next: ''L’associazione, che ha come scopo quello di dare dignità alle persone attraverso lo strumento del lavoro, condivide il percorso con i partners di questa cordata mettendo a disposizione gli strumenti e il metodo già implementati nel corso degli anni. Next fa da ponte concreto tra le aziende che soffrono il tema del mismatch lavorativo e le persone che, per i limiti che vivono, non riescono ad approcciare correttamente il mondo del lavoro ed entrarvi in modo stabile. Ad oggi l’associazione ha accompagnato più di 500 persone, favorendo circa 380 inserimenti lavorativi, a dimostrazione di quanto grande è il bisogno su entrambi i fronti, quello aziendale e quello sociale. Realizza in sintesi percorsi di concreta inclusione sociale attraverso il lavoro''.
Luca Ghidini, Presidente Centro Servizi Edili Parma: ''In quanto Ente di formazione del settore delle costruzioni, in questi ultimi anni siamo alla continua ricerca di personale da inserire nel settore. Riteniamo che il progetto di fornire ai migranti e richiedenti asilo una formazione linguistica sia di fondamentale importanza in quanto una buona padronanza della lingua facilita l’inserimento della persona in ambito istruzione, formazione e lavoro e integrazione sociale e culturale. Il progetto si configura quindi come strategico per i successivi percorsi di formazione finalizzati all’apprendimento di competenze trasversali e professionalizzanti facilmente spendibili nel mondo del lavoro''.
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