NOTIZIE DA PALAZZO SORAGNA

Molino Grassi, novant'anni di sostenibilità in ogni campo

Molino Grassi, novant'anni di sostenibilità in ogni campo

Il molino, che ha appena superato i novant'anni di storia, è proiettato verso una filiera agricola sostenibile e il recupero di cereali antichi

Sono oltre novanta gli anni passati a macinare grano per la Molino Grassi. E’ nel 1934 che la prima generazione della famiglia ha avviato l’attività molitoria, utilizzando prima carretti e cavalli e poi aggiungendo sempre più tecnologia e innovazione, per far diventare quest’azienda un complesso industriale all’avanguardia, che ogni giorno macina 400 tonnellate di grano, tra duro e tenero. Una profonda trasformazione che ha visto però un imprescindibile punto fermo: per la Molino Grassi il rapporto con l’agricoltura è da sempre fondamentale. ''Quello che abbiamo con i produttori agricoli è un rapporto commerciale, tra chi vende e chi acquista grano da macinare – spiega Massimo Grassi, terza generazione a capo dell’azienda - ma a livello locale, negli anni, è diventato un rapporto più collaborativo e non competitivo, fondato su progetti importanti, progetti di filiera che parlano di sostenibilità e vengono sviluppati insieme''. Oltre alle principali attività di macinazione di grano tenero per panificazione, pasticceria, pasta fresca e pizzeria e di produzione di semola di grano duro per pastifici, a partire dall’inizio degli anni ‘90 l’azienda ha realizzato una scelta innovativa. ''A fronte di alcune richieste del mercato e con buona intuizione, mio padre Silvio aveva avuto l’idea di dare vita alla filiera del biologico allora ancora agli albori – precisa Federica Grassi, quarta generazione in azienda – Quindi abbiamo cercato produttori agricoli disposti a seguire regole nuove, per costruire rapporti di fiducia che continuano ancora oggi. In azienda abbiamo attrezzato un laboratorio interno per analizzare la materia prima in entrata e uscita, con particolare attenzione ai contaminanti chimici; abbiamo rinnovato la strategia di vendita per raccontare prodotti ad alto contenuto di sostenibilità, frutto di un attento controllo della filiera''. Nel solco di questo nuovo approccio, in anni più recenti sono stati avviati progetti distintivi per il recupero di piccole produzioni di cereali antichi, in sinergia con agricoltori locali come Claudio Grossi. ''Grani come Miracolo, Fiorello, Ardito e Virgilio, e alcune varietà di farro, da colture marginali quasi dimenticate sono diventati farine nuove, perfettamente sostenibili, e molto interessanti per nicchie di mercato in crescita'' aggiunge ancora Federica. La sostenibilità di Molino Grassi non si ferma qui: la quasi totalità degli imballi è in carta certificata FSC e l’azienda “si muove” con energia pulita: ''Il magazzino è dotato di un impianto geotermico di condizionamento per il mantenimento costante di temperatura e umidità permettendo, così, una migliore conservabilità del prodotto'' aggiunge Andrea Grassi. Tutti elementi che piacciono al mercato e sono raccontati, attraverso brand ambassador (tra cui il pasticciere Luigi Biasetto) e corsi sul prodotto, sia in Italia che all’estero; tra i Paesi di destinazione di quel 35 per cento del fatturato aziendale, pari a 80 milioni di euro, che oggi varca i confini nazionali ci sono Francia, Spagna e Nord Europa ma anche Usa, Brasile, Emirati Arabi e Russia. Sostenibilità, valorizzazione del prodotto, tecnologia ed internazionalizzazione sono pezzi di un mosaico interessante e variegato che definisce un’azienda, la Molino Grassi, che vive da novant’anni ma è proiettata al futuro. Un mondo che sarà visitabile e gustabile, previa prenotazione, sabato 24 maggio in occasione dell’iniziativa “Molini a porte aperte” di Italmopa, a cui l’azienda aderisce. Per iscriverti all'iniziativa clicca qui



Per maggiori informazioni:
UPI - Barbara Gaiti; e-mail: barbara.gaiti@upi.pr.it Tel. 0521.2266 (centralino);